[28/02/22]

Il commercialista "consapevole" concorre nel reato dichiarativo

a cura di Laura Ambrosi e Antonio Iorio

Pubblicato su Il Sole 24 Ore - Professioni 24, e Norme & Tributi Plus Fisco, del 28 febbraio 2022

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Il commercialista concorre nel reato dichiarativo del proprio cliente allorché agevola consapevolmente la sua condotta criminosa e non rileva che il suo contributo non sia determinante ai fini della commissione dell’illecito, né che ne sia l’ispiratore.

È quanto emerge dalle più recenti pronunce della Corte di cassazione in tema di concorso del professionista nell’illecito del cliente. Ma vediamo in concreto i termini della delicata problematica.

Concorso nel reato
La maggior parte dei contribuenti si affida per gli adempimenti fiscali e contabili a commercialisti e consulenti. In presenza di illeciti penali tributari commessi dal contribuente si pone spesso il dubbio se del reato possa rispondere (a titolo di concorso) anche il professionista che assiste il cliente. Da un lato, infatti, alcune violazioni sono così articolate e sofisticate che sembra inverosimile siano state ideate dal contribuente sprovvisto di specifiche cognizioni tecniche, dall’altro il professionista si limita di sovente a eseguire adempimenti (contabilità, versamenti, dichiarazioni) sulla base della documentazione fornita dal cliente e neanche si può ovviamente pretendere che nei confronti di quegli atti assuma un approccio investigativo-inquisitore.

Il Sole 24 Ore – Norme & Tributi 28 02 2022
Norme & Tributi Plus Fisco 28 02 2022



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