[02/11/21]

La detraibilità dell'Iva per le fatture oggettivamente inesistenti

a cura di Laura Ambrosi e Stefano Sereni

Pubblicato su NORME E TRIBUTI MESE, de Il Sole 24 ore, n. 11 del 2 novembre 2021

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La contestazione di prestazioni inesistenti da parte dei verificatori è sempre più frequente: oltre all’asserita inesistenza integrale dell’operazione, non di rado, sono disconosciuti dei costi infragruppo perché considerati sovraffatturati.
Anche la sovraffatturazione rappresenta una falsità oggettiva e le conseguenze che derivano da un accertamento di fatture false esplicano i loro effetti in ambito tributario e penale, e la difesa giudiziale tutt’altro che agevole. Sembra però che la recente giurisprudenza civile abbia fornito alcuni principi di assoluto buon senso, per equilibrare la necessità di tutelare da un lato le entrate fiscali combattendo le frodi, e dall’altro gli operatori commerciali, esposti a sanzioni che possono non solo minare la sopravvivenza delle imprese, ma anche influenzare il numero di scambi sul mercato.

In particolare, alcune recenti pronunce riconoscono la detraibilità dell’Iva ove la stessa sia stata regolarmente versata e non vi siano stati danni all’erario

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