[17/11/21]

Non è elusione svalutare crediti inesigibili

a cura di Laura Ambrosi

Pubblicato su Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, Norme & Tributi Plus Fisco, del 17 novembre 2021

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La svalutazione di un credito perché ritenuto inesigibile ovvero l’imputazione a perdita non sono operazioni che potrebbero consentire indebiti vantaggi al contribuente: la deducibilità è subordinata alle valutazioni degli amministratori nel rispetto dei doveri di veridicità e correttezza per la redazione del bilancio. Ad affermarlo è la Cassazione con l’ordinanza 34483/2021.

La vicenda trae origine dalla deduzione operata da una banca di alcune svalutazioni di crediti, nel presupposto dell’elevato rischio di inesigibilità. In tale contesto, la Suprema Corte ha affrontato più in generale la questione della deducibilità delle perdite su crediti e delle svalutazioni. Innanzitutto, la Cassazione ha ricordato che la redazione del bilancio delle società di capitali deve rispondere ai criteri di chiarezza, veridicità e correttezza e in particolare i crediti devono essere iscritti secondo il valore presumibile di realizzazione.

Il Sole 24 Ore – Norme & Tributi 17 11 2021
Norme & Tributi Plus Fisco 17 11 2021



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