[02/11/21]

L’imminente decadenza non giustifica il taglio ai tempi per il contraddittorio

a cura di Laura Ambrosi

Pubblicato su Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, Norme & Tributi Plus Fisco, del 2 novembre 2021

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Secondo un rituale che si ripete ogni anno, con la fine di ottobre di regola si assiste a una vera e propria corsa dei verificatori per la consegna dei verbali di constatazione relativi a verifiche presso il contribuente. Oltre il 31 ottobre, infatti, non si potrebbe rispettare il termine di 60 giorni previsto per l’emissione degli accertamenti, finalizzato al contraddittorio preventivo, con la conseguente nullità degli atti impositivi emessi. Da questo punto di vista, il 2021 si presenta anomalo per almeno due ragioni. Innanzitutto, per le restrizioni Covid, c’è stata una riduzione delle verifiche: sono stati ridotti gli accessi solo ai casi particolarmente gravi o di rilevanza penale.

In secondo luogo, a fine anno non decadrà alcun periodo di imposta: in conseguenza della modifica introdotta dalla legge 208/2015, la decadenza interviene dopo il quinto anno successivo e pertanto se il 2015 (ultimo periodo di imposta ante modifica) è decaduto nel 2020, il 2016 (primo periodo di imposta post modifica) decadrà nel 2022.

Il Sole 24 Ore – Norme & Tributi 02 11 2021
Norme & Tributi Plus Fisco 02 11 2021



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