[13/10/21]

La presunzione semplice si basa su indizi gravi, precisi e concordanti

a cura di Laura Ambrosi

Pubblicato su Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, Norme & Tributi Plus Diritto, dell’13 ottobre 2021

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Nelle operazioni ritenute soggettivamente inesistenti, la contestazione dell’assenza di buona fede da parte dell’acquirente non può basarsi su semplici indizi altrimenti si rischia che gli imprenditori non svolgano i propri affari, per il timore di partecipare ad una possibile frode fiscale con danno per il commercio e l’economia. Le difficoltà finanziarie del fornitore non sono indice sufficiente per recuperare l’Iva su fatture soggettivamente inesistenti: gli imprenditori, infatti, devono svolgere serenamente i propri affari senza temere di trovarsi coinvolti in una possibile frode. A fornire queste considerazioni è la Cassazione con l’ordinanza 27745 depositata ieri.

I fatti. L’agenzia delle Entrate recuperava a una società l’Iva detratta su alcune fatture perché ritenute relative ad operazioni soggettivamente inesistenti.

Il Sole 24 Ore – Norme & Tributi 13 10 2021
Norme & Tributi Plus Diritto 13 10 2021



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