[07/06/21]

Reati tributari e riconoscimento di costi nella determinazione dell imposta evasa

a cura di Antonio Iorio

Pubblicato sulla rivista IL FISCO n. 23/2021 del 7 giugno 2021

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Dopo oltre 20 anni, permangono ancora perplessità sulla determinazione dell’imposta evasa e segnatamente sulle modalità di riconoscimento dei costi in presenza di reati tributari, soprattutto nel caso di omessa presentazione della dichiarazione. Le pronunce giurisprudenziali di legittimità susseguitesi in questi anni non sono sempre conformi.

Da un lato, confermano l’indipendenza e l’autonomia del giudice  penale nella determinazione di quanto evaso dal contribuente sottoposto a procedimento penale, rispetto alle quantificazioni svolte in sede amministrativa tributaria, dall’altro, sembrano far prevalere le modalità di quantificazione dell’imposta decise dell’Amministrazione finanziaria negli atti tributari, con buona pace dell’autonomia dei due procedimenti. Le conseguenze non sono di poco conto, perché si rischia, in concreto, che l’imposta asseritamente evasa stabilita nell’accertamento o nel PVC venga presa a base, sia per la quantificazione della misura cautelare eventualmente adottata, sia per la sussistenza del reato (se superiore o meno alla soglia di punibilità).

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