Pubblicato sulla rivista IL FISCO n. 18/2021 del 3 maggio 2021
* * *
Uno tra i temi che devono urgentemente essere affrontati, prima della effettiva entrata in vigore della riforma del Terzo settore, riguarda l’inquadramento, e il conseguente destino, dei numerosi enti che sono fioriti a valle di altre strutture.
L’evoluzione del mondo non profit, infatti, ha dato vita negli ultimi anni a veri e propri “gruppi non profit”, a capo dei quali vi sono organizzazioni inquadrabili in tutti e tre i settori sociali (Stato, mercato, Terzo settore), oltre che direttamente persone fisiche. Tuttavia, la riforma ha escluso, per alcuni di essi, la riconduzione alla qualifica di ETS, sulla base di requisiti meramente soggettivi delle “capogruppo”.
L’applicazione letterale di tale esclusione porta a risultati poco convincenti. Si tenta quindi qui di indagare il reale significato di tale esclusione, circoscrivendone l’applicazione a situazioni specifiche. In ogni caso, stanti anche gli effetti sul piano fiscale, l’argomento è molto delicato perché potrebbe determinare la soppressione di numerosi enti.