[23/07/20]

Imposta di registro: la norma sulla riclassificazione degli atti non è incostituzionale

a cura di Antonio Iorio

Pubblicato su IPSOA quotidiano del 23 luglio 2020

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Con la sentenza n. 158 del 2020 la Corte Costituzionale ha ritenuto infondata la presunta incostituzionalità - rispetto ai principi di capacità contributiva ed eguaglianza - della vigente versione dell’art. 20 del D.P.R. n. 131/1986 a seguito delle modifiche intervenute per effetto della legge di Bilancio 2018 e concernente le potestà riconosciute all’amministrazione fiscale in tema di imposta di registro. La Consulta dovrebbe così - ma il condizionale è d’obbligo - aver posto la parola fine alla lunga discussione sulla corretta interpretazione della citata disposizione.

L’originaria versione dell’art. 20 del Testo Unico del registro prevedeva che l'imposta di registro fosse applicata secondo la intrinseca natura e gli effetti giuridici degli atti presentati alla registrazione, anche se non vi corrispondesse il titolo o la forma apparente.

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