[26/05/20]

Fallimento e reati tributari, il sequestro risparmia i terzi

a cura di Laura Ambrosi e Antonio Iorio

Pubblicato su Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi del 26 maggio 2020

* * *

Nei reati tributari il sequestro penale e la successiva confisca prevalgono sul fallimento della società anche se intervenuto prima della misura cautelare. Tuttavia, i beni appartenenti alle persone estranee al reato e quelli acquisiti in buona fede non possono essere sottoposti a nessun vincolo. A fornire questa rigorosa interpretazione è la Corte di cassazione con la sentenza 15776 depositata ieri

 

Il Gip sequestrava in via diretta somme depositate sui conti di una società dichiarata fallita, il cui amministratore era indagato per il reato di indebita compensazione di crediti inesistenti.

Le somme, secondo l'ipotesi accusatoria, rappresentavano il profitto del reato conseguito dalla società, a nulla rilevando il fallimento avvenuto alcuni anni prima.

Il curatore impugnava in Cassazione la decisione del tribunale lamentando, tra l'altro, che le somme sequestrate, in realtà, non fossero più nella disponibilità del reo stante l'avvenuto fallimento. Il curatore è l'organo gestore della procedura regolata dalla legge e, quale ausiliario dello Stato, opera sotto la vigilanza del giudice delegato potendo destinare il denaro della procedura a spese autorizzate previste dalla legge ovvero il pagamento dei creditori sotto il controllo giudiziario.

(...)

Il Sole 24 Ore – Norme e Tributi  26 05 2020
Norme e Tributi Plus 26 05 2020

 

 



Back