[15/05/20]

Per evitare la catena dei dissesti l’esimente di forza maggiore

a cura di Antonio Iorio e Roberto Limitone

Pubblicato su Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, Norme e Tributi Plus, del 15 maggio 2020

* * *

Tra le questioni che dovranno essere affrontate nella conversione del decreto liquidità, i cui lavori sono previsti per i prossimi giorni, vi è il rischio di fallimento per le imprese insolventi dal prossimo 1° luglio, data in cui terminerà il periodo di improcedibilità delle istanze di fallimento.

Il Dl liquidità ha, infatti, differito l’entrata in vigore delle nuove norme sulla crisi di impresa a settembre 2021 con la conseguente applicazione, fino a tale data, delle attuali regole sul fallimento, le quali non contemplano la causa di forza maggiore quale esimente dell’insolvenza (nella specie rappresentata dall’emergenza sanitaria).

Il rischio è quindi rappresentato da una sensibile diffusione delle procedure fallimentari per imprese (insolventi a causa del lockdown) allorché, dal 1° luglio, cesserà il periodo di improcedibilità delle istanze.

È evidente infatti che in un generalizzato contesto di scarsa liquidità, gli inadempimenti rischiano di diventare “contagiosi” e di coinvolgere varie aziende, con tutte le conseguenze economiche e sociali del caso.

Sarebbe pertanto auspicabile che il legislatore intervenga per tempo onde evitare di lasciare nella (ridotta) autonomia dei giudici fallimentari le decisioni del caso.

Innanzitutto si potrebbe prevedere espressamente che il fallimento non venga dichiarato per effetto dell’esimente oggettiva della forza maggiore, o per altra ragione giuridica individuata dal legislatore riferita all’attuale emergenza.

(...)

Il Sole 24 Ore – Norme e Tributi 15 05 2020
Norme e Tributi Plus 15 05 2020

 



Back