[13/05/20]

Responsabilità del datore di lavoro da Covid-19 alla prova del doppio nesso causale

a cura Luciano Racchi e Marco Moretti

Pubblicato su IPSOA quotidiano del 13 maggio 2020

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I presidi di sicurezza imposti per gli ambienti di lavoro hanno introdotto altre responsabilità a carico del datore di lavoro, che dovranno essere gestite con attenzione al fine di evitare conseguenze anche penali. Le recenti norme qualificano infatti l’eventuale contagio Covid del dipendente durante il lavoro in termini di infortunio sul lavoro. Evidentemente però occorrerà riscontrare la sussistenza del nesso causale tra il virus contratto e lo svolgimento della prestazione lavorativa. Se poi a questo si dovesse aggiungere anche un nesso causale tra carenza dei presidi di sicurezza e contagio, si possono integrare responsabilità penali per il datore di lavoro.

L'art. 42, comma 2, del decreto legge n. 18 del 17 marzo 2020 (cosiddetto decreto Cura Italia, convertito con modificazioni nella legge 24 aprile 2020 n. 27), ha sancito che il contagio da Coronavirus, quando verificatosi in occasione di lavoro, debba essere trattato dall'INAIL come un infortunio sul lavoro. A tale riguardo l’INAIL stesso ha precisato, fin dalla sua circolare n. 74/1995, che le malattie virali (come il Covid-19) conseguono ad una causa violenta – l’infezione appunto - e pertanto vanno qualificate come infortunio e non come malattia professionale. Peraltro, conferma in tal senso è contenuta anche nella risposta nr. 5-03904 del 6 maggio 2020 della Commissione Lavoro pubblico (IX).

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