[14/05/20]

Pochi gli atti da notificare con un anno in più

a cura di Laura Ambrosi e Antonio Iorio

Pubblicato su Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, Norme e Tributi Plus, del 14 maggio 2020

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La proroga di un anno della notifica degli atti impositivi prevista dal decreto rilancio potrebbe riguardare in realtà un numero ridotto di atti. La nuova norma non sembra infatti coordinarsi con i maggiori tempi di rettifica, assegnati dai precedenti decreti legge agli uffici e legati alla sospensione dei versamenti.

Viene ora previsto che, in deroga alla legge 212/2000 (erroneamente indicata come decreto) gli atti di accertamento, contestazione, irrogazione sanzioni, recupero crediti imposta, liquidazione e rettifica, per i quali i termini di decadenza scadono tra il 9 marzo e il 31 dicembre 2020, sono emessi entro fine anno, ma notificati nel 2021, salvo casi di indifferibilità e urgenza. Sono le ipotesi di violazioni costituenti reato o per le quali è ravvisato il pericolo di riscossione.

Emissione e notifica

È sicuramente singolare (si veda «Il Sole 24 Ore» di ieri) la scelta di differire di un anno solo la notifica degli atti, mentre l’emissione deve avvenire entro il 2020. A tal fine l’elaborazione o l’emissione sarà provata anche dalla data di elaborazione risultante dai sistemi informativi dell’Agenzia, compresi i sistemi di gestione documentale. Si tratta di informazioni presumibilmente riscontrabili attraverso un accesso agli atti, salvo che gli uffici non decidano di allegare tali dati agli atti notificati.

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Il Sole 24 Ore – Norme e Tributi  14 05 2020
Norme e Tributi Plus 14 05 2020



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