Pubblicato su IPSOA quotidiano del 27 luglio 2020
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La sentenza con cui la Consulta non ha condiviso la paventata incostituzionalità delle modifiche in materia di riqualificazione degli atti ai fini dell’imposta di registro deve far riflettere sotto vari profili. Emerge tra le righe che almeno negli ultimi anni risulterebbe illegittima l’interpretazione (pro-fisco) fornita dalla Cassazione. Vi è poi la singolare posizione dell’Avvocatura dello Stato che da un lato doveva sostenere la Presidenza del Consiglio sulla correttezza delle modifiche normative e, dall’altro, non poteva dimenticare di essere il difensore, nei giudizi di legittimità, dell’Agenzia delle Entrate, che aveva tutto l’interesse a giungere alle medesime conclusioni interpretative proposte dalla Cassazione.